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Proteggere e accompagnare i figli nella vita adulta

E’ stata presentata la quarta edizione del Rapporto del Gruppo Assimoco, realizzato da Ermeneia, Studi e Strategie di Sistema, “Un Neo-Welfare per la famiglia. Proteggere e accompagnare i figli nella vita adulta: una questione di cooperazione”.

Avere un reddito continuativo da lavoro rappresenta una delle condizioni importanti per poter diventare autonomi e oltre il 60% degli italiani colloca questo reddito tra i 1.000 e i 2.000 euro netti al mese, ma, pur di avviarsi concretamente al lavoro il 19% dei giovani si accontenta anche di 1.000 euro netti al mese, confermando così una forte spinta a entrare nella vita adulta considerando che l’età media di uscita dei giovani dalla famiglia risulta “ritardata” e cioè pari a 30,1 anni contro una media europea di 26,1.

L’indagine ha evidenziato anche che esiste una propensione significativa a investire una quota dei risparmi familiari in favore della protezione dei rischi dei figli e della promozione della loro autonomia tramite la sottoscrizione di piani di accumulo di capitale.

Nel dettaglio, è opportuno che le famiglie investano maggiormente in polizze di previdenza integrativa (sempre in favore dei figli) per coprire i periodi di lavoro precario oppure per l’eventuale disoccupazione (35,9 della popolazione italiana tra 18 e 60 anni) oppure nel riscatto degli anni di laurea dei figli (32,3 percento) o ancora in polizze di assicurazione per proteggere gli eventuali periodi di disoccupazione dei figli (32,6 percento).

Emerge quindi più in generale che in Italia esiste uno scambio significativo di aiuti reciproci tra le diverse generazioni, connesso al tradizionale accudimento prolungato dei figli, alla debolezza delle politiche sociali rivolte ai giovani e alle famiglie e all’impatto della crisi. Numeri alla mano, lo scambio di aiuti economici, nella direzione genitori/figli ammonta a 30,5 miliardi di euro nell’anno 2016, e sale a 38,5 miliardi se si sommano gli aiuti ricevuti dai nonni, bisnonni o da altre persone anziane.

Esiste poi lo scambio di aiuti non in denaro, ossia di cibo, vestiti, cellulari, computer, ma soprattutto servizi di assistenza e di sostegno quotidiano, che possono interessare più del 60% dei giovani intervistati, secondo quanto questi ammettono di aver ricevuto dai genitori. Lo studio evidenzia poi la necessità, da parte del sistema Italia, di adottare politiche giovanili adeguate per favorire la transizione alla vita adulta dei figli.

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